5.8.10

Onestà

Lungo il cammino di un praticante di arti marziali non mancano certo gli intoppi, i vicoli ciechi o le cantonate,anche colossali,e non è per niente inusuale il volgersi indietro per osservare la strada percorsa e, secondo la propria maturità,farne un bilancio. Direi, anzi, che da sempre il modo di procedere lungo questa strada a stento si discosta dallo schema: è capitato senz'altro a me,ma è capitato anche a tutti i praticanti autentici incontrati per via ,nessuno escluso.
Questo perchè si tratta di una forma d'Arte fatalmente destinata, per sua stessa natura, al confronto con se stessi e con gli altri,e che perderebbe inesorabilmente la propria ragion d'essere,qualora fosse privata della prova sul campo. E allora perchè buona parte dei sedicenti "maestri" nostrani (ma non solo) rifiuta sistematicamente il contatto fisico, anche solo collaborativo ed assolutamente friendly?

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